Volontariato a domicilio: la storia di InFusione


Nel contesto della scorsa edizione del Premio di Solidarietà, promosso dalla Fondazione Trentina per il Volontariato Sociale – Ente Filantropico, è emersa una storia che ha saputo tradurre in azione concreta i valori del premio: solidarietà, cittadinanza attiva, inclusione e protagonismo giovanile.

Il progetto “Indovina chi viene a pranzo?”, presentato da InFusione Impresa Sociale, ha saputo rispondere con originalità ed efficacia a una delle fragilità più diffuse e invisibili della nostra società: la solitudine degli anziani. Con il coinvolgimento diretto di giovani volontari e volontarie, ha dimostrato come la condivisione di un pasto possa trasformarsi in un gesto di cura e relazione intergenerazionale.

In un anno speciale per il volontariato – con Trento Capitale italiana ed europea del Volontariato 2024 – il Premio ha voluto dare visibilità a esperienze capaci di lasciare un segno nella comunità e di ispirare nuove pratiche replicabili sul territorio.

Abbiamo intervistato InFusione per scoprire come è nato e si è sviluppato il progetto vincitore, cosa ha significato per loro ricevere questo riconoscimento e quali orizzonti si aprono ora.


  • Di cosa si occupa la vostra organizzazione?

InFusione Impresa Sociale è un'Associazione con personalità giuridica provinciale che nasce come una delle sperimentazioni promosse sul territorio trentino dal progetto Equal RESTORE nell'anno 2008. Segue direttamente la formazione per l'inserimento sociale e lavorativo di persone adulte, sia donne che uomini, in uno stato di fragilità, anche momentanea. Sviluppa progetti di sperimentazione in attività lavorative con diversi attori del Terzo Settore trentino e nazionale, in relazione all'emarginazione adulta ed ai migranti. Attualmente dispone di propri spazi per le attività formative in centro a Trento, in via Saluga 3B, dove realizza e progetta attività di supporto all'apprendimento ed alla valorizzazione di competenze spendibili in ambito lavorativo, con particolare attenzione alle competenze delle donne, anche migranti, e con azioni di conciliazione per garantire la fruibilità delle iniziative proposte a quanti sono interessati. Qui sviluppa anche attività produttive nel comparto Ho.Re.Ca. all’interno del Distretto dell’Economia Solidale in partnership con Fondazione Famiglia Materna e Fondazione Comunità Solidale.

  • Come siete venuti a conoscenza del Premio Solidarietà? 

Siamo venuti a conoscenza del Premio Solidarietà in quanto un nostro ex consigliere aveva partecipato a una edizione passata con l’ente che ha diretto per diverso tempo. Il Premio Solidarietà è quindi un’occasione conosciuta all’interno della nostra realtà.

  • Con quale progetto avete partecipato al Premio? 

Abbiamo partecipato al Premio con il progetto “Indovina chi viene a pranzo?”, finanziato e promosso da Fondazione CESVI e Intesa San Paolo. Il progetto si è svolto nel periodo tra luglio 2023 e giugno 2024 e mirava a dare una risposta, attraverso lo strumento del cibo e l’attivazione del Volontariato, alla solitudine che colpisce gli over65 della città di Trento. Per farlo abbiamo attivato un gruppo di una trentina di giovani volontari e volontarie che, due volte a settimana, si occupavano di portare il pasto, cucinato dalla nostra cucina e dai ragazzi e le ragazze in percorso nella nostra realtà, agli over 65 aderenti al progetto. Il momento del pasto veniva poi condiviso dai beneficiari e dai volontari, trasformandolo di fatto in uno spazio di relazione. La cucina di InFusione ha prodotto più di 800 pasti e sono stati coinvolti 32 anziani.

  • Cosa ha significato per voi vincere questo premio?

Vincere il Premio per noi ha significato innanzitutto un riconoscimento importante del lavoro portato avanti dalla nostra realtà nel suo complesso. La progettualità presentata, per dimensioni e durata dell’iniziativa, ha richiesto lo sforzo del gruppo di lavoro nel suo complesso e, veder riconosciuti i risultati ottenuti, è stato per noi motivo d’orgoglio. In seconda battuta ci ha inoltre dato forza per continuare a cercare strumenti e modalità utili a portare avanti la progettualità e a provare a renderla una prassi esportabile sul nostro territorio. Il contributo ricevuto è servito per supportare le attività e gli obiettivi della nostra realtà, in linea con i principi e la mission che guidano il nostro operato.

  • È cambiato qualcosa dopo la vittoria, anche solo a livello di motivazione o visibilità?

Dopo la vittoria del Premio ci siamo riscoperti ancora più consapevoli delle potenzialità di questa progettualità. Ci ha infatti dato ancora più spinta per tentare di condividere con altri attori del territorio quanto fatto fino a questo momento, con l’obiettivo di trovare strategie per espandere e sviluppare questa iniziativa.

  • A che punto è questo progetto?

Il progetto, così come presentato al Premio, si è concluso a giugno 2024. Come accennato in precedenza però stiamo lavorando per cercare di trasformare la sperimentazione finanziata e sostenuta da Fondazione CESVI e da Intesa San Paolo in una risposta più sistemica. Per farlo ci stiamo interfacciando con altre realtà del Terzo Settore della città di Trento, con la speranza di poter unire risorse e intenti e portare avanti un’iniziativa dalle enormi potenzialità.

  • Cosa direste a un’associazione che sta pensando di candidarsi quest’anno?

Il nostro consiglio per un’associazione che sta pensando di candidarsi è quello di credere nelle proprie iniziative e cercare di trasmettere, attraverso la candidatura, gli sforzi, l’impegno e i risultati che stanno dietro a ogni iniziativa. Come Terzo Settore siamo sempre attivi e all’opera per tentare di contribuire al benessere e alla crescita della nostra comunità, nella sua interezza. Nel farlo vengono spese professionalità, risorse ed energie che è giusto vengano valorizzate e comunicate e che, al termine di ogni progettualità, vengano riconosciute. Il nostro è un Settore in continuo movimento che sicuramente non può recriminarsi di non essere attivo nella quotidianità delle questioni sociali che caratterizzano le nostre comunità. Ciò che a volte ci manca è lo sforzo e l’impegno nel comunicare tutte le sfaccettature dei nostri vissuti per tentare di cogliere anche le ricadute e gli effetti meno quantificabili.


Sono aperte le candidature per la 16ª edizione del Premio di Solidarietà, con un focus speciale sul contrasto alla solitudine. Il premio vuole valorizzare le realtà del Terzo Settore della provincia di Trento che hanno saputo attivare percorsi di accoglienza, partecipazione e condivisione, promuovendo anche parità di genere, inclusione di persone in condizioni di fragilità e protagonismo giovanile.

🕒 Scadenza per le candidature: lunedì 12 maggio 2025, ore 12.00
💶 Valore del premio: 6.000 euro
📩 Segnala il tuo progetto a: fondazione@pec.fovoltn.it

Scopri il regolamento completo e candidati per dare voce e visibilità al tuo impegno.
👉 Premio di Solidarietà - 16ª edizione

Perché la solidarietà è fatta di storie come la tua. E merita di essere raccontata.

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